Sciogliere tutti i partiti di opposizione e tesserarsi PdL: l’infiltrazione potrebbe funzionare meglio dello scontro aperto.
Tutti gli articoli di Francesco
blog reloaded
Non c’è verso: è impossibile che io riesca a mantenere un blog con un minimo di aggiornamento. Forse il fatto che nessuno legge contribuisce a questa povertà di idee da dire
Un grande tuffo
Quello sotto sono io. Nella foto non si vede ma sono sorpreso. Sorpreso di averlo fatto veramente, di essermi sporto dal portello e essermi tuffato giù. Forse è stato solo come provare il più grande ottovolante del mondo; per quel che mi riguarda è stata una esperienza che devo ancora capire del tutto.
Per dire, sto guardando ossessivamente il video del salto e sono arrivato al punto di vedermi saltare ma di non trovare nella memoria le sensazioni corrispondenti.
Un giorno farò luce, per ora non posso che ringraziare i ragazzi di Skydive Sardegna, che oltre ad essere bravi, hanno anche la fortuna di avere un campo di volo incredibile con un panorama mozzafiato; letteralmente mozzafiato.
Aggiornamento del 17.8.2009
Io non ho ancora capito come funziona youtube per avere i 16:9 quindi, senza musica, pubblico su vimeo che funziona meglio…
Un grande tuffo from Francesco Bertuzzi on Vimeo.
Perchè arrabbiarsi?
Provo solo pena per chi deve ricorrere al sesso a pagamento; sono abbastanza smaliziato per non stracciarmi le vesti di fronte a quelle che sono soprattutto offese all’eleganza. Non sono ipocrita al punto da non ricordare che da che mondo è mondo le cose vanno così (Il sangue e il potere. Processo a Giulio Cesare, Tiberio, Nerone – Corrado Augias, Vladimiro Polchi , 2008 ). Quello per cui provo rabbia è che nel frattempo si vuole dare lezioni di etica e imporre una vergogna di legge sul fine vita.
Libertà di espressione
Ogni volta che leggo delle difficoltà che passa Yoani Sanchez (il blog è qui e prima ancora qui) per pubblicare i suoi post mi sento imbarazzato: vorrei avere qualcosa di grande e di importante da dire per sfruttare la mia assoluta libertà.
Sono stato a Cuba diversi anni fa e ho avuto la fortuna di vederla non solo da turista grazie ad un amico italiano che ne aveva fatto la sua seconda casa. So che quello che Yoani scrive è sempre vero, è drammaticamente vero: ricordo ancora la ragazza conosciuta al mercato che ha percorso 10 chilometri a piedi, sfidando il divieto a muoversi tra le zone diverse in cui è divisa l’Avana, per venire all’hotel dove alloggiavamo solo perché mia moglie le aveva promesso lo zainetto del nostro modesto tour operator.
E ricordo anche la serata alla gelateria Coppelia – allora riservata ai soli cubani ora non so – in cui ero entrato corrompendo un poliziotto con un dollaro per mangiare mezzo chilo di gelato cioccolato e vaniglia cattivo come quello di un hard discount ad un prezzo di 2 centesimi di euro attuali. Ricordo bene le famiglie che ne mangiavano una pallina e mettevano il resto nel thermos che si erano portate da casa.
Ecco di fronte alle difficoltà di Yoani vorrei che mi venisse qualcosa di profondo.