Si fa presto a dire aria. Non è solo una questione di trasparenza, temperatura o vento. Ogni giorno c’è una consistenza diversa. Ci sono volte che l’aria è una crema chantilly, leggera e morbida, altre che è come la crema inglese, dolce, fluida e vellutata. Spesso è corposa e potente, come una crema pasticcera in ebollizione o imprevedibile come una catalana che alterna lamine dure come il vetro a zone spumose e sensuali. Per non parlare delle volte che è come cocacola appena stappata, frizzante e viva, ma che in attimo si sgasa. A volte è come un enorme busta di popcorn nel microonde con i chicchi che scoppiettano in preda una folle allegria. Volare è solo un modo per gustarsela.

Accidenti è proprio andata! Non è tanto per la pioggia, quanto per i due chilometri di coda per entrare a Milano. E le scuole non sono nemmeno aperte.

Frutto di un’oretta di gioco oggi pomeriggio.

Sempre meglio della proiezione di duemila diapositive…

Milano si sta fastidiosamento ripopolando di gente abbronzata. Ieri era fantastica: tornando a casa ero The omega man.